Nel contesto post-Brexit, la questione della validità delle certificazioni emesse da enti accreditati da UKAS (United Kingdom Accreditation Services) negli appalti pubblici è stata oggetto di approfondito esame da parte del Consiglio di Stato italiano. La recente sentenza n. 9628 del 9 novembre 2023 ha gettato nuova luce su questo dibattito, ribadendo l'equivalenza dei certificati britannici rispetto a quelli rilasciati dagli organismi nazionali degli Stati membri dell'Unione Europea.
La decisione del Consiglio di Stato è intervenuta in risposta a precedenti dubbi sollevati dalla sentenza n. 4089 del 21 aprile 2023, che aveva sollevato interrogativi sulla validità di tali certificati nelle procedure di gara degli Stati membri dopo la Brexit. La sentenza del 9 novembre ha ristabilito chiarezza e certezza giuridica riguardo alla spendibilità di certificazioni UKAS negli appalti pubblici.
Il cuore della questione risiede nell'accordo EA Multilateral Agreement (EA MLA), sottoscritto anche da UKAS. Il Consiglio di Stato ha sostenuto che questa sottoscrizione abilita UKAS a fornire servizi di accreditamento in modo equivalente agli organismi nazionali degli Stati membri dell'UE. La decisione si basa sulla considerazione che l'EA MLA garantisce l'equivalenza delle caratteristiche e delle qualità del sistema di accreditamento gestito da UKAS rispetto agli organismi nazionali.
Il caso specifico riguardava un bando per il rifacimento di un immobile di Sport e Salute Spa all'interno del parco del Foro Italico. Il Tar Lazio, inizialmente, aveva annullato l'aggiudicazione a causa di presunti difetti nei requisiti di qualificazione legati alla certificazione di conformità al sistema di gestione ambientale. Questa certificazione era stata rilasciata da un ente certificatore accreditato da UKAS, suscitando dubbi sulla sua validità nei confronti degli enti nazionali degli Stati membri.
Il Consiglio di Stato, tuttavia, ha ritenuto che la decisione del Tar Lazio fosse erronea, evidenziando che il disciplinare di gara aveva attribuito rilevanza all'accreditamento dell'organismo di certificazione da parte di un ente unico nazionale di accreditamento, sottoscrittore dell'accordo EA MLA. In questa prospettiva, la sottoscrizione degli accordi EA MLA è stata considerata cruciale per stabilire l'equivalenza dei servizi di accreditamento resi da UKAS rispetto agli organismi nazionali.
La sentenza del Consiglio di Stato ha inoltre sottolineato che la Brexit non ha alcun effetto sulle attività degli organismi e dei laboratori accreditati da UKAS. Questo organismo britannico conserva la sua qualità di firmatario dell'accordo multilaterale EA in ambito europeo, garantendo così l'equivalenza delle caratteristiche e delle qualità del suo sistema di accreditamento rispetto a quelli degli Stati membri.
La decisione del Consiglio di Stato rappresenta un passo significativo per garantire la continuità delle operazioni e la validità delle certificazioni UKAS nei contesti degli appalti pubblici. Questa chiarezza giuridica non solo rafforza la posizione di UKAS come ente accreditato affidabile ma contribuisce anche a promuovere principi chiave come la concorrenza, la non discriminazione e il mutuo riconoscimento.
In conclusione, la sentenza n. 9628 del 9 novembre 2023 del Consiglio di Stato italiano fornisce un chiaro orientamento in merito alla validità delle certificazioni UKAS nei confronti degli appalti pubblici post-Brexit, confermando la posizione di UKAS come un partner affidabile per le aziende che operano in questo contesto.